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Certificato medico e defibrillatore: facciamo chiarezza

Nel settembre del 2013 il ministro della Salute Renato Balduzzi emanò un decreto che avrebbe dovuto fissare obblighi e doveri in capo alle associazioni e società sportive per svolgere le proprie attività esclusivamente nei confronti di associati che all’atto della iscrizione presentano il certificato medico sportivo o, a seconda della tipologia di attività svolta, il certificato di stato di buona salute del medico o pediatra di base, perfino per coloro che svolgono attivitàMinistero del lavoro logo PNG ludico-motoria in gruppo, ed esonerando, ovviamente, coloro che invece la svolgono individualmente e autonomamente. A soli sei mesi di distanza, il nuovo ministro Beatrice Lorenzin ha fatto approvare il D.L. 21 giugno 2013, n. 69, art. 42-bis per sopprimere l’obbligo del certificato medico per attività ludico-motoria e amatoriale previsto dal decreto Balduzzi, e per precisare che “amatoriale è l’attività sportiva non occasionale praticata da soggetti non tesserati a federazioni sportive nazionali, a discipline sportive associate e enti di promozione sportiva riconosciuti dal Coni”. E con questa precisazione le attività organizzate da Noi Associazione non soggiacciono né all’obbligo del certificato medico sportivo, né a quello di idoneità sportiva. Resta obbligatorio il certificato rilasciato dal medico di base, da cui risulti lo stato di buona salute e che “non presenta controindicazioni in atto alla pratica di attività sportive non agonistiche” per le attività organizzate e autorizzate dall’associazione territoriale, mentre per tutte le altre attività che non comportano particolare impegno cardiovascolare il certificato è “suggerito” ma non obbligatorio.

Nella seconda parte del Decreto Balduzzi (24 aprile 2013), mantenuto invariato dal ministro Lorenzin, anche per i recenti casi di morte per arresto cardiaco proprio sui campi di gioco, si introduce, per associazioni sportive e società sportive anche amatoriali, l’obbligo di dotarsi di defibrillatore automatico.

Esso, come si sa, è un salvavita, purché utilizzato entro i primi tre minuti dall’arresto cardiaco. Dopo i tre minuti, ogni 60 secondi si perde il dieci per cento della capacità di ripresa dell’infartuato.defi

Vuol dire che già dopo cinque minuti le conseguenze della fibrillazione cardiaca sul cervello, per mancata ossigenazione sanguigna, sono gravi e compromettenti per il sistema cerebrale.

Senza alcun dubbio possiamo dire che oratori e circoli Noi non soggiacciono all’obbligo di dotarsi del defibrillatore, perché non sono associazioni sportive dilettantistiche, né tanto meno professionistiche, e altrettanto sicuramente non sono società sportive.

Tuttavia, a prescindere dal decreto ministeriale e dall’obbligo o meno di dotarsi di defibrillatore, si impongono alcune serie considerazioni. Ogni organizzatore responsabile si preoccupa della salvaguardia della salute delle persone che coinvolge nelle attività dell’oratorio, del circolo (della parrocchia); a fronte della morte di un ragazzo per arresto cardiaco, è possibile “cavarsela” con la giustificazione che non siamo obbligati a dotarci di defibrillatore? Infine, è possibile illudersi che in caso di disgrazia il giudice giustificherebbe il fatto di non esserci dotati di defibrillatore per l’assenza di tal obbligo? La diffusione di defibrillatori semiautomatici in luoghi pubblici e un gran numero di persone addestrate ad utilizzarli, possono rendere le città, le scuole, gli oratori, i circoli, i campi da gioco più sicuri.

L’arresto cardiaco improvviso colpisce ogni anno in Italia oltre 70mila persone. La maggioranza dei casi avviene nella propria abitazione (oltre il 50%) o sul posto di lavoro (20%). Gran parte dei rimanenti 20mila casi avviene durante l’attività sportiva e ludico-motoria. Proteggere oratorio e circolo, frequentati da persone a noi care e a cui dedichiamo il nostro tempo e il nostro volontariato con un defibrillatore, oggi più che un obbligo di legge è un obbligo morale.

Nella nostra diocesi vi sono più di duecento oratori e circoli Noi, e alcune migliaia sono le persone che possiedono la qualifica di educatori, allenatori e accompagnatori. Cogliendo come spunto il Decreto Legge n. 158 del 13 settembre 2012, articolo 7, comma 11, Noi Verona fa proprio il progetto “Oratori Sicuri” deliberato dal Consiglio nazionale, che affiancandosi ad analoga iniziativa della Fom di Milano, del Csi, della Libertas, della Fip, della
massaggio sponsorAics, del Centro di pastorale adolescenti e giovani diocesano (Casa Serena) e altri enti nazionali, propone l’obiettivo di garantire sicurezza legata alla presenza dell’apparecchiatura, ma soprattutto, di diffondere e fornire quella cultura grazie alla quale l’ambiente oratoriale abbia le caratteristiche di vera sicurezza della salute. Noi Verona si è coordinata con il maggior distributore mondiale di defibrillatori, che garantisce: defibrillatore Dae, certificato Fda (ente americano sulla sicurezza) con standard rigorosi; consegna, messa in opera e spiegazione da parte di personale qualificato; garanzia lunga e rete di assistenza qualificata; aggiornamento protocolli internazionali ogni 5 anni; costi agevolati delle parti consumabili; manuale di istruzioni in italiano, software di utilizzo e scarico dei dati gratuito; prezzo scontato di quasi il 50% rispetto al listino; dotazione di cartellone murale per la raccolta presso i propri associati di fondi per l’acquisto dell’apparecchiatura. Successivamente all’assemblea di Noi Verona, svoltasi il 6 marzo scorso, sono pervenute alla segreteria diverse richieste di approfondimento della proposta, a conferma di quanto ci sia consapevolezza di dover rendere oratori, circoli, campi e parchi ambienti sicuri. Al riguardo l’Associazione italiana soccorritori (sezione di Verona) ha proposto due corsi che si svolgeranno al Centro diocesano di pastorale adolescenti e giovani a Settimo di Pescantina: uno di Bls (Basic life support), comprendente la tecnica di rianimazione cardiopolmonare e uno di Blsd dove si spiega l’utilizzo del defibrillatore. Il primo, gratuito, si terrà il 18 aprile dalle 9 alle 13 per un massimo di 120 persone, mentre il secondo (Blsd) è in programma il 30 maggio allo stesso orario per un massimo di 60 posti, ad un costo di 50 euro. Info e iscrizioni via mail a adolescenti@giovaniverona.it indicando nome, cognome, data di nascita, parrocchia, cellulare, email. Certificato medico e defibrillatore: facciamo chiarezza In programma due corsi a Casa Serena.

Commenti ( 3 )

  1. Luciano Farinazzo says:

    In effetti, visto il buon seguito dei Circoli della Bassa, sarebbe il caso di pensarlo anche per questa zona.

  2. Segreteria says:

    I corsi BLS e BLSD in programma il 18 aprile e il 30 marzo sono organizzati dall’Associazione Italiana Soccorritori della sezione di Verona e ospitati gentilmente da Casa Serena.
    NOI Verona ha divulgato l’opportunità ai soci di partecipare gratuitamente al primo corso e di poter seguire il secondo (BLSD) ad un prezzo concordato di € 50,00.
    Noi Verona si è coordinata con il maggior distributore mondiale di defibrillatori, che garantisce: defibrillatore Dae, certificato Fda (ente americano sulla sicurezza) con standard rigorosi; consegna, messa in opera e spiegazione da parte di personale qualificato; garanzia lunga e rete di assistenza qualificata; aggiornamento protocolli internazionali ogni 5 anni; costi agevolati delle parti consumabili; manuale di istruzioni in italiano, software di utilizzo e scarico dei dati gratuito; prezzo scontato di quasi il 50% rispetto al listino; dotazione di cartellone murale per la raccolta presso i propri associati di fondi per l’acquisto dell’apparecchiatura.
    Eventuali corsi BLS/D saranno calendarizzati non appena disponibile la nuova sede.

  3. Agostino Lucchi Circolo Noi la Careza Maccacari Vr022 says:

    Perchè non avere la possibilità anche ai circoli della bassa di avere un
    corso in zona, come si fà per altre cose istituzionali?
    grazie

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