Ne ha parlato don Luca Ramello (Upg di Torino) alla conferenza organizzativa di Noi associazione:
«la categoria da tenere presente è quella di prossimità, che dice attenzione primaria al bene del ragazzo e del giovane (il prendersi cura, il farsi carico). L’oratorio parte da un’accoglienza incondizionata, perché è lo stile di Dio, perché è un prete che lo fa, ma arriva in profondità, mette a fuoco sempre l’educazione alla fede. Io posso dare tutto a un giovane, ma se non gli do Gesù Cristo non gli ho dato tutto»
«Accompagnamento e responsabilità è il binomio essenziale. I giovani si sentono soli, lamentano una mancanza di accompagnamento da parte del mondo adulto. L’oratorio per la sua capacità di farti fare qualcosa può essere lo scatto che ridona
questa responsabilità»