Le visite all’Esposizione Universale di Milano esperienza indimenticabile di crescita
Articolo pubblicato su ”Verona Fedele” del 13 settembre 2015
Indifferenti ai richiami degli ultimi cinque Papi: Giovanni XXIII con la Pacem in terris; Paolo VI con la Octogesima adveniens; Giovanni Paolo II con la Sollicitudo rei socialis; Benedetto XVI con la Caritas in veritate; infine Francesco con la Laudato si’. Sono tutte Lettere Encicliche che suonano campanelli di allarme per lo sfruttamento dissennato della “natura” da parte dell’uomo. Tuttavia le nazioni industrializzate hanno proseguito le loro politiche di sfruttamento con coltivazioni intensive senza la preoccupazione di rispettare i tempi delle stagioni, delle colture, delle differenze, degli eventi atmosferici talvolta catastrofici e spesso conseguenti agli stessi comportamenti squilibrati dei grandi proprietari terrieri. Con l’aggiunta di uno schiavismo imposto a intere popolazioni che vivono in situazione di perenne precarietà per loro stesse e per il futuro delle generazioni che crescono.
La disarmonia che l’uomo ha introdotto nella cattiva gestione della natura, emerge in alcuni passaggi da uno stand all’altro visitando l’Expo (Esposizione Universale Milano 2015) aperta fino al 31 ottobre di quest’anno con il tema “Nutrire il pianeta, energia per la vita”. Contenuti dell’esposizione riguardano l’alimentazione, l’educazione alimentare, la grave mancanza di cibo in diverse zone del mondo, gli organismi geneticamente modificati, eccetera. Vi partecipano 137 Paesi e 4 organismi internazionali.
Era inevitabile che di questa opportunità i nostri Grest non perdessero l’’occasione; infatti l’organizzazione di Expo ha più volte informato che la presenza di gruppi di ragazzi provenienti da parrocchie, oratori, Grest e associazioni collegate è davvero rilevante.
In una giornata sono state rilevate le presenze di ben cinquecento ragazzi, in comitive organizzate, quasi sempre distinte da T-shirt dedicate al Grest o anche alla visita dell’Expo. Sono molti gli oratori e circoli Noi che hanno già visitato l’Expo, e, dalle notizie che arrivano alla Segreteria Territoriale,
sono ancora molti quelli che lo faranno in questo ultimo mese e mezzo.
È stato evidenziato, anche dalla grande stampa, che i ragazzi sono molto attenti ai problemi della sostenibilità alimentare per il nostro pianeta. A differenza di noi adulti, preoccupati di salvaguardare il nostro orticello, le nostre sicurezze, i privilegi, le garanzie, i ragazzi sono attenti alle situazioni
di sofferenza, alla malnutrizione o alla mancanza di cibo e alla morte quotidiana per fame di migliaia di loro coetanei. All’Expo scoprono anche un dramma umanitario che li sconvolge. La società, i politici hanno già manifestato una persistente incapacità a risolvere il problema della fame nel mondo, invece i ragazzi avrebbero una soluzione: “Facciamoli venire da noi”.
La rabbia e l’odio degli europei nei confronti degli immigrati che scappano da fame, miseria, dolori e sofferenze, sono le risposte della nostra civiltà.
I ragazzi captano, percepiscono, riflettono e non sanno. Però succede che alla fine anche loro, disamorati della natura non si occupano più della pianticella che hanno portato a casa l’ultimo giorno del Grest in un vasetto in cui avevano interrato un seme all’inizio dell’attività, ne hanno seguito e curato la germinazione, la crescita, lo sviluppo. Se ne dimenticano e la lasciano morire.
Tarcisio Verdari
Segretario di Noi Verona