Domenica prossima festeggeremo i Santi. Quelli del calendario, del martirologio, quelli ufficiali e quelli ufficiosi. Il giorno appresso festeggeremo i nostri morti, che morti non sono, perché insieme ai santi vivono nella nuova dimensione dell’eternità che Gesù ha più volte descritto come festa, come banchetto festoso.
Anche quest’anno saremo aggrediti da scheletri, mostri, maghi, streghe in una danza macabra che per i ragazzi di oggi fa da sfondo per una festa che dovrebbe essere familiare, gioiosa, di rasserenante memoria delle persone che abbiamo amato di più.
Non è il caso di prendersela con gli americani che hanno inventato Halloween e l’hanno fatto diventare un business di soldi a palate anche se gli italiani lamentano di non arrivare a fine mese. La festa del cattivo gusto, la notte dei riti satanici, degli occultisti, degli ubriachi, delle orge ha attecchito perché ha trovato lo spazio. Come cristiani ci siamo svuotati, qualcuno ha trovato il vuoto e l’ha riempito di stupidaggini, di zucche vuote, di morte, di Halloween.
Tarcisio
Commenti ( 7 )
don Remigio says:
30/10/2015 at 14:58ho preparato questo materiale
Prosdocimo says:
30/10/2015 at 11:32D’accordo su tutto, caro Stefano, però il coinvolgimento dei vertici comporta mettere insieme tante zucche, che in tempi di Halloween abbondano. Vuote.
Non aspettiamoci nulla da chi si occupa di troppe importanti questioni, anche perché esiste la necessità di mediare e bilanciare i consensi tra l’uno e l’altro dei politically correct. Poco evangelico, ma è così, purtroppo.
La volontà di progettare iniziative di contrasto al vuoto delle bare, del kitsch, dell’orrido, del putrescente, può arrivare solo da chi si sente testimone della gioia che proviene dalla propria fede, dalla convinzione del proprio cristianesimo, dall’amore per il prossimo, che non può essere solo quello che abita a trenta mila chilometri di distanza, ma è quello che ci sta vicino, che ci disturba, che si aspetta sempre di più, che ha bisogno di esempi, di calore, di dedizione, di amore.
Senza tirare i vescovi per il piviale, a Milano – per esempio – 2400 ragazzi parteciperanno domani alla “veglia dei santi”; a Perugia un oratorio animerà il pomeriggio del 31 con i ragazzi forniti di aureola; stessa idea sarà utilizzata in piazza ad Andria; attività alternativa controcorrente si farà a Torino, sotto la Mole. Per dire di alcune iniziative di cui c’è notizia, ma migliaia sono quelle che non finiscono sui giornali. Insomma, qualcuno deve darsi da fare. Nulla avviene per caso o inconsapevolmente.
Tarcisio says:
30/10/2015 at 10:54Il commento di Flavia Mirandola è la conferma che per non farsi ingabbiare dal cosiddetto “politicamente corretto” non basta indignarsi, occorre darsi da fare, rimboccarsi le maniche, inventare alternative. In pratica si tratta di non lasciare spazio alle stupidaggini di moda. Non è facile, anzi, richiede dinamismo, intuizione, inventiva, e voglia di “educare”. Quando mancano queste qualità, ci pensa qualcun altro a riempire i nostri vuoti. E quando ce se ne accorge, è già tardi.
Complimenti, Flavia, e grazie della testimonianza.
Tarcisio Verdari
Segretario | NOI Verona
segretario@noiverona.com
Flavia says:
28/10/2015 at 18:03Sono d’accordo con lei, Sig. Tarcisio, ho sempre “evitato” questa festa.I miei ragazzi sono ormai grandi (24 e 18 anni), ma quando erano piccoli non li ho mai fatti partecipare a questo tipo di festeggiamenti; ho sempre inventato qualcosa di alternativo. Una bella serata tra patate americane, castagne e un bel film disney da condividere con i nonni. (almeno quelli rimasti!!!!!) grazie di tenerci sempre svegli e attivi.
Flavia
Stefano Furia says:
27/10/2015 at 13:47Sarebbe bello se in Diocesi, con il vescovo, e i gruppi adolescenti si facesse una serata adatta ai giovani, dove viene valorizzata la festa cristiana di tutti i Santi, come momento di gioia, di valorizzazione del valore dei Santi che portiamo il nome, con anche testimonianze concrete adatte ai giovani. Forse dobbiamo avere più coraggio nel fare proposte alternative alla festa di Halloween. Grazie. Ciao.
Tarcisio says:
26/10/2015 at 13:18Qualche anno fa avevo letto, non ricordo più dove, l’esperienza di un oratorio che era stata definita “importante” come risultati ottenuti. Ogni ragazzo/a doveva assumere la personalità di un santo/a, naturalmente avendone studiato la vita, le opere, i fatti particolari, e realizzarlo (portarlo in scena, come si fa in teatro, con tanto di trucco e costume) nella festa dei santi in Oratorio.
Non è un suggerimento, è solo la segnalazione di una iniziativa che ha funzionato. Nessuno ha garanzia che le iniziative abbiano successo, anzi, il più delle volte son fallimenti, ciò nonostante non deve scemare la volontà di riprovare e ritentare strade alternative a quella banale, volgare, degenerativa di Halloween.
Tarcisio Verdari
Segretario | NOI Verona
segretario@noiverona.com
don Remigio Menegatti says:
26/10/2015 at 12:52Non ci resta che fare iniziative alternative, ma abbiamo visto negli anni passati che non hanno grande presa sui giovani e adolescenti … io provo a puntare con quelli della cresima su una riflessione legata alla messa del 2 novembre e provocare alcune reazioni … speriamo che qualche seme cada nel terreno e porti frutto.
Don Remigio Menegatti
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