Workshop di Noi associazione al Festival della dottrina sociale
Esperienze e buone prassi in atto negli oratori affiliati a Noi associazione sono state presentate lo scorso 25 novembre al Cattolica Center di Verona in occasione del 7° Festival della dottrina sociale. Alcuni stand accuratamente predisposti, uno spazio per attività ludiche (dal kart al tennistavolo, al calciobalilla) promosso da Noi Sport Verona, un’occasione di condivisione e di confronto in sala dove raccontare e raccontarsi. È emerso il quadro dinamico e vivace di un’associazione che opera da 16 anni sul territorio nazionale ponendosi nelle Chiese locali, a fianco delle parrocchie a servizio dei ragazzi e dei giovani, ma anche delle famiglie.
Tra le esperienze presentate quella dei giochi in scatola, appuntamento pomeridiano che la prima domenica di ogni mese coinvolge tanti bambini, ragazzi e famiglie al Centro giovanile Peraro di Grezzana.
L’accompagnamento nello studio è invece l’attività clou dell’oratorio San Zeno di Desenzano che coinvolge un centinaio di giovanissimi studenti delle elementari e delle
medie, seguiti da quattro educatori professionali. Dal lunedì al venerdì i ragazzi vengono accompagnati dalla scuola agli ambienti parrocchiali dove hanno la possibilità di
pranzare, fare i compiti, svolgere laboratori creativi, giocare e divertirsi fino alle 18.
L’alternanza scuola lavoro è un’altra esperienza che parecchi circoli hanno attuato negli ultimi due anni. Tra questi il Noi San Zeno Ip di Nogarole
Rocca che ha accolto sinora quattro studenti del triennio delle superiori per i quali è stato elaborato un progetto che li ha visti impegnati sia nella realizzazione del Grest, sia
nell’attività del doposcuola. «Questa possibilità di fare alternanza scuola lavoro in un oratorio rappresenta a mio avviso un valore sociale – afferma Emanuele Sandrini, del
direttivo del circolo – perché mette lo studente a confronto con ragazzi di età diverse verso i quali si pone a servizio; inoltre ha un valore pedagogico in quanto gli consente di
mettere a frutto le proprie capacità e i propri talenti». Il circolo San Zeno ha formato due tutor per poter attuare l’alternanza scuola lavoro.
Sono ventidue le persone attualmente impegnate nel servizio civile in Noi Trento, che da due anni si è reso disponibile per questa esperienza. «Il servizio civile garantisce a
noi giovani la possibilità di sentirci inseriti in un progetto più grande ed è gratificante», sottolinea Giovanni Beber, studente universitario impegnato per trenta ore settimanali nell’oratorio Rosmini di Rovereto. «È un’esperienza che ti arricchisce molto – aggiunge Helena Fogarolli, che svolge il servizio civile presso l’ufficio di pastorale giovanile dell’arcidiocesi – anche perché vedi la gestione, l’anteprima degli eventi, l’organizzazione. Penso sia un’opportunità da cogliere al volo in quanto ti fa crescere oltre che professionalmente anche umanamente, consentendoti di conoscere tanti giovani e di fare esperienze mai vissute prima».
Senza dubbio l’attività simbolo dell’oratorio è il Grest estivo. Al circolo giovanile San Pietro di Valeggio coinvolge ogni anno più di 500 persone, «tra bambini, aiuto animatori, animatori e Gresp, ovvero i responsabili dell’attività, giovani di quarta e quinta superiore che si mettono a disposizione completamente e accettano di seguire un percorso di formazione che inizia a marzo – illustra Dario Boschetto –. Il Grest è importante al punto che il ricreatorio a Valeggio viene comunemente chiamato così». La novità del 2018 sarà il Grinv che dal 2 al 6 gennaio proporrà «attività utili sia per i ragazzi che così rinsalderanno le loro relazioni, che per le famiglie, offrendo un servizio di doposcuola, oltre che attività ludiche».
Roberta Grigoli, Davide Murari e Daniela Avesani hanno raccontato l’avventura che ha portato a rimodulare da zero l’oratorio di Tomba Extra per farne «un ponte tra la strada e la chiesa». Passione, formazione, gratuità, accoglienza, gioia sono gli elementi portanti che sostengono l’impegno loro e degli altri volontari del circolo.
A partire dal tema del Festival “Fedeltà è cambiamento”, sono state presentate queste due dimensioni. I rappresentanti del circolo Noi di Pedemonte, una realtà storica con i suoi 40 anni di attività, hanno evidenziato gli ingredienti per rimanere fedeli: entusiasmo, fraternità, un progetto dato dalla comune appartenenza a Cristo e alla Chiesa, dialogo aperto e costruttivo, macchina del caffè, spazio ai giovani e «non sia sempre la stessa persona che apre e chiude l’oratorio». Daniela Avesani si è invece soffermata sul cambiamento, che è un «continuum dinamico» e in un circolo significa formazione della persona, capacità relazionale, processo generativo, responsabilità nel fare e nel pensare. In questo modo l’oratorio diventa «luogo di speranza e racconto di futuro».
Infine don Damiano Vianello, consigliere nazionale di Noi associazione, ha evidenziato che «la fedeltà e il cambiamento non sono opposti ma possono essere l’uno parte integrante dell’altro, un motore dentro il quale il cambiamento può rimanere fedele ma la fedeltà ti apre anche al cambiamento. Quello attuato in oratorio è un modo diverso di essere fedeli nel cambiamento, di essere capaci di cambiare nella fedeltà. E in tutto questo vogliamo divertirci».