La riforma del terzo settore al centro della conferenza organizzativa in Fiera
Oltre 350 persone (in rappresentanza di 136 dei 211 circoli affiliati) hanno partecipato alla conferenza organizzativa di Noi Verona svoltasi lo scorso 19 ottobre nell’auditorium di VeronaFiere. Ben diciotto i punti all’ordine del giorno, soprattutto inerenti l’aspetto amministrativo, in vista dell’attuazione della riforma del terzo settore alla quale i circoli, in qualità di associazioni di promozione sociale (Aps), sono particolarmente interessati.
Il Sinodo sui giovani
Dopo la preghiera iniziale, don Paolo Zuccari, presidente di Noi Verona, ha fatto riferimento al Sinodo dei vescovi in corso di svolgimento in Vaticano fino a domenica 28 ottobre e dedicato al tema “I giovani, la fede e il discernimento vocazionale”. In particolare il cap. 2 della terza parte dell’Instrumentum laboris intitolato “Immersi nel tessuto della vita quotidiana” presenta tra i sottotitoli “Nella trama delle culture giovanili”, ripartito in paragrafi:
- “Formare alla cittadinanza attiva e alla politica”;
- “Imparare ad abitare il mondo digitale”;
- “La musica tra interiorità e affermazione dell’identità”;
- “Sport e competizione”;
- “L’amicizia e l’accompagnamento tra pari”.
«Credo siano tutti ambiti nei quali in qualche modo ci troviamo impegnati – ha osservato don Zuccari – e che abbiamo
la possibilità di realizzare e di far crescere all’interno delle nostre associazioni e delle nostre proposte».
Un ulteriore approfondimento riguarda “Vicinanza e sostegno nel disagio e nell’emarginazione”, con i relativi paragrafi
- “Disabilità e malattia”;
- “Dipendenze e altre fragilità”;
- “Con i giovani carcerati”;
- “Le situazioni di guerra e di violenza”;
- “Giovani migranti e cultura dell’accoglienza”;
- “Di fronte alla morte”.
Un terzo sottotitolo è “Accompagnamento e annuncio” dove si legge: “Chi è impegnato nei tanti ambiti sociali, educativi e pastorali in cui l’accompagnamento avviene può testimoniare come ciascuno dei giovani porti impressa indelebilmente l’immagine del Creatore e come lo Spirito parli nel cuore di ciascuno di loro, anche quando non sono in grado o non sono disponibili a riconoscerlo.
La Chiesa è chiamata a collaborare all’opera di Dio, avviando percorsi che aiutino i giovani ad assumere la vita come dono e a lottare contro la cultura dello scarto e della morte” (n. 172). «Mi pare sia un invito alla speranza, a guardare avanti. Dio parla anche attraverso la nostra opera, la nostra presenza, la nostra parola; ma il Signore e lo Spirito di Dio sono già presenti in ciascun giovane ». Infine ha menzionato un passaggio del libro del parroco tedesco Thomas Frings intitolato Così non posso più fare il parroco dove l’autore, riferendosi all’impegno della Chiesa “in asili, scuole, ospedali, case di riposo e istituzioni sociali” si chiede: “Ma che cosa distingue propriamente le nostre istituzioni da quelle di altri operatori del settore?”. «Un tema che va a riprendere una domanda che ci siamo fatti nella precedente assemblea quando ci siamo chiesti a cosa serve il Noi. Ci siamo risposti che se serve, serve; se non serve, non serve. Cioè se siamo al servizio allora siamo persone e realtà utili, altrimenti rischiamo l’inutilità.
Proviamo a richiamarci il gusto e la forza che ci vengono dal Vangelo, dal Signore Gesù e dal suo Spirito a rimanere
dentro questa realtà faticosa ma comunque tante volte positiva di servizio», ha concluso don Zuccari.
I dati sui tesserati 2018
Noi Verona conta attualmente 211 circoli affiliati (uno in meno del 2017) per 81.880 tesserati, dei quali 40.774 adulti e 41.106 ragazzi.
«Già nel 2017 avevamo perduto 5.341 tesserati (-6% rispetto al 2016) – ha osservato Tarcisio Verdari, segretario
di Noi Verona –. Quest’anno la perdita si è dimezzata (-3% rispetto al 2017). Forse nel 2019 ci toccherà registrare
qualche diminuzione nel numero dei circoli, magari spaventati (a torto) per la riforma del terzo settore». Analizzando le possibili cause di questo calo di tesserati, Verdari ha segnalato che «ci sono tante piccole realtà al limite della sopravvivenza, che non si sa perché stanno in piedi; circoli che sono diventati osterie per anziani dove pure non mancano situazioni conflittuali, oppure gestiti da parroci che contano sugli introiti da trasferire da qualche altra parte. A questo si aggiunga il venir meno dell’entusiasmo iniziale dei volontari, soprattutto perché non trovano sostituzioni.
Inoltre è avariato anche il clima sociale: tutti vogliono, tutti chiedono, tutti pretendono, però sono pochi coloro che si rendono disponibili.”
La riforma del terzo settore
È in fase di attuazione la riforma del terzo settore che Verdari ha definito «veramente seria, stringente, monitorata
e difficile». Tutti gli enti iscritti nel registro nazionale delle Aps (e quindi tutti i circoli Noi) entreranno automaticamente nel registro unico nazionale del terzo settore.
Il problema sarà restarci, fornendo la documentazione richiesta e mostrando «di essere vere associazioni di promozione sociale, non la bocciofila o il bar degli anziani. Ci siamo sempre lamentati della concorrenza delle associazioni finte (e ce ne sono ancora tante), cioè aziende travestite da associazioni per non pagare le tasse. Con la riforma del terzo settore si correggerà questa forma di parassitismo». Di conseguenza solo chi avrà i requisiti richiesti potrà godere di agevolazioni ed esenzioni, mentre chi non si adeguerà ne resterà escluso.
«Tutto questo richiede un cambio di mentalità, che sarà faticoso, anche per me che da 40 anni faccio questo servizio
sempre allo stesso modo. Ma sarà un cambiamento in meglio». Del resto l’art. 5 del Codice del terzo settore indica le
attività di interesse generale, alcune delle quali possono interessare i circoli: attività culturali di interesse sociale con finalità educativa; attività culturali, artistiche o ricreative di interesse sociale; attività turistiche di interesse sociale, culturale o religioso; formazione extrascolastica; assistenza finalizzata all’inserimento
o al reinserimento nel mondo del lavoro; attività residenziale temporanea per bisogni culturali e formativi; accoglienza umanitaria e integrazione sociale dei migranti; attività sportive dilettantistiche di avviamento allo
sport; beneficienza e sostegno a distanza; cessioni gratuite di alimenti ed erogazioni di denaro; erogazione di servizi a sostegno di persone svantaggiate; promozione della cultura della legalità, della pace fra i popoli, della non violenza e della difesa non armata; promozione e tutela dei diritti umani; iniziative di aiuto reciproco; gruppi di acquisto solidale (Gas).
La fattura elettronica
Alla conferenza organizzativa è intervenuto il commercialista Alberto Donato, il quale ha affrontato il tema della fattura elettronica, obbligatoria dal 1° gennaio 2019 per tutti i possessori di partita Iva. «Realizzata in formato .xml sarà spedita non con la Pec ma tramite il servizio di interscambio gestito dalla Agenzia delle entrate. Questi documenti dovranno poi essere conservati in formato elettronico». I circoli senza partita Iva continueranno a riceverla in modalità cartacea, sebbene il fornitore sia obbligato a emetterla in formato elettronico. Invece i circoli con partita Iva avranno l’obbligo di emettere e ricevere fatture elettroniche. Sarà quindi opportuno valutare se chiuderla nel caso si disponga di partita Iva non utilizzata.
La tessera associativa 2019
La tessera di Noi associazione del prossimo anno riporterà lo slogan “Insieme per fare rete” e sarà disponibile anche in formato virtuale, scaricabile dal prossimo 1° gennaio 2019 grazie ad un’apposita applicazione che fornirà alcune utilità: «Consentirà di cercare i circoli di una determinata zona, di conoscerne le attività, di visualizzare l’andamento storico del proprio tesseramento, di gestire le tessere virtuali della propria famiglia», ha spiegato Verdari.
Altre proposte e iniziative
- L’iniziativa “Operazione oratorio sicuro”, già attiva nei territoriali di Vicenza, Padova e Treviso, verrà proposta anche a Verona, in ottemperanza all’obbligo di legge stabilito anche per i circoli che hanno lavoratori subordinati e/o equiparati. «Tra questi ultimi rientrano gli studenti in alternanza scuola lavoro o in tirocinio, ma non i giovani impegnati nel servizio civile». Verranno proposti corsi di formazione per:
- il Documento di valutazione dei rischi;
- il responsabile del servizio prevenzione (il corso dura 16 ore per un massimo di 35 corsisti);
- il corso di primo soccorso (16 ore per 12 corsisti);
- l’antincendio (12 corsisti e 8 ore).
- A questi si aggiungono
- corso Haccp (ex libretto sanitario)
- corso certificato per l’uso del defibrillatore (4 ore serali, 12 partecipanti, costo di 50 euro ciascuno).
- I circoli della Bassa si ritroveranno lunedì 12 novembre alle 21 a Cerea.
- Per la verifica e il confronto gestionale e amministrativo dei circoli con la segreteria fino ad oggi si sono presentati 41 circoli in sette mesi.
- In occasione del prossimo Natale sarà proposto il concorso “Presepe 2018”.
La prossima assemblea avrà un carattere straordinario, essendo previsto l’adeguamento dello statuto, ed è stata fissata per venerdì 1° marzo 2019 alle ore 21.
dal settimanale diocesano Verona Fedele del 28/10/2018