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Riforma del Terzo Settore – paura parte II

Pillola #05 

Parlo degli enti associativi spaventati dalla Riforma del Terzo settore, che stanno elaborando come uscire da questa specie di “trappola”. Più ci studio, più mi convinco che la riforma è la soluzione dei problemi del Terzo settore.

Dall’ultimo decennio del secolo/millennio scorso il mondo “no profit” è diventato un marasma indefinibile. Un codice civile che riassume i principi che regolano un mondo esuberante e variegato in soli tre sintetici articoli ha agevolato l’emanazione di leggi dedicate alle varie e diverse forme associative a tutela e promozione dei più svariati interessi a volte anche troppo particolari e di dubbia effettiva utilità, inventando perfino nuove denominazioni, registri diversificati, agevolazioni dedicate ed esclusive, regimi fiscali utilizzati impropriamente. Un “far west” normativo dove ciascuno sceglie quel che gli va a genio. Probabilmente anche circoli NOI hanno approfittato del bailamme normativo. La riforma mette fine al “far west”. La giostra è agli ultimi giri. Per non farsi trovare sul seggiolino a giostra ferma, c’è chi slaccia la catena dal piolino e si butta, con il rischio di spaccarsi le gambe se non la testa, con ferite, abrasioni, contusioni garantite.

La metafora della giostra serve per farmi capire. Innanzitutto la giostra è un divertimento. Per tanti enti veri, ma di più per enti fasulli, la gestione del settore è stato esclusivamente un divertimento: la forza centrifuga della giostra illude la forza di gravità, fa perdere il contatto con il suolo: tutto semplice, facile, dovuto; niente problemi, seccature, verifiche, monitoraggio. La metafora continua: anche la riforma può essere considerata una giostra, solo che la catena è sostituita da un supporto più sicuro, certificato CE, non fissato a un piolino, ma dotato di moschettone di sicurezza, il seggiolino rispetta il principio dell’ergonomia, le catene sono sostituite da supporti più sicuri contro cadute e contro ipotetici impatti.

Gli enti che alla fine del giro rimangono agganciati al seggiolino sono quelli che intendono fare un altro giro. Quelli che prima c’erano e adesso non ci son più, son quelli che hanno scelto di non farsi trovare. Ci sarà un motivo. Oh, si. Ce l’hanno anche detto: non facciamo nulla, non ci sono tesserati, non ci sono candidati, non c’è voglia di continuare, non c’è patrimonio residuo, non c’è niente … NOI ci crediamo: la Segreteria nazionale procede alla cancellazione dal registro nazionale delle APS presso il Ministero del Lavoro, archiviamo la documentazione relativa al circolo. Per NOI finisce tutto. Per NOI.