Con Legge 28 giugno 2019 n. 58 (art. 43, co. 4-bis) “semplificazione degli adempimenti per la gestione degli enti del Terzo settore“, il Governo è intervenuto sul Codice del Terzo settore, aggiungendo un anno di proroga all’adeguamento degli Statuti per gli enti che intendono aderire alla riforma.
“In deroga a quanto previsto dall’articolo 101, comma 2, del codice del Terzo settore, di cui al decreto legislativo 3 luglio 2017, n. 117, i termini per l’adeguamento degli statuti delle associazioni di promozione sociale sono prorogati al 30 giugno 2020”.
La circolare Ministeriale 31 maggio 2019, n. 13, con oggetto “Adeguamenti statutari degli Enti del Terzo Settore. Ulteriori chiarimenti”, non nasconde un rischio, nel seguente passaggio.
“Naturalmente rimane del tutto impregiudicata la potestà delle amministrazioni che gestiscono i registri delle organizzazioni di volontariato e delle associazioni di promozione sociale istituiti sulla base delle leggi n. 266/1991 e n. 383/2000 di adottare, ancor prima della trasmigrazione, eventuali provvedimenti di cancellazione dai rispettivi registri nei confronti di enti a carico dei quali siano state riscontrate situazioni di contrasto rispetto al quadro normativo risultante dalla vigente normativa di riferimento, alla luce del dettato del primo periodo dell’articolo 101, comma 2 del Codice.”
Il Ministero ha assicurato che in questa fase gli enti preposti alla gestione del Registro Nazionale APS o dei Registri Regionali APS non effettueranno controlli sugli statuti, ma è altrettanto vero che alla Segreteria nazionale arrivano richieste di statuti da controllare e che per quelli non conformati riceve rilievi e osservazioni e note pesantissime.
È vero che su “Il sole 24 ore” è stato scritto che fino al 30 giugno c’è tempo per procedere alle modifiche statutarie, ma è anche stato scritto che gli enti “dovranno tener conto della possibilità che nel frattempo sia istituito il Registro Unico Nazionale del Terzo settore, con l’avvio delle relative procedure di trasmigrazione/iscrizione (nell’ambito delle quali verrà effettuato dagli Uffici il controllo proprio sullo statuto)”.
Cosa fare, dunque?
La direttiva di NOI Associazione è: fare in modo di rispettare il termine del 2 agosto, per mettersi al riparo da cancellazione dal Registro e da eventuali azioni di responsabilità.
Prima o poi gli adeguamenti statutari devono essere fatti, a meno che non si decida consapevolmente di rimanere fuori dal Terzo settore, con conseguenze ancora non del tutto chiare.
I Circoli NOI sono pronti, con Statuti conformati. Aspettare potrebbe non aver senso.