Pillola #65
L’inserimento negli statuti dei circoli del “diritto di voto” ai minori ha fatto scoprire ai responsabili organizzativi che il diritto di voto è di due specie: attivo e passivo.
Si deve precisare subito il concetto che il diritto di voto è UNO, e senza quell’UNO il diritto non c’è.
Attivo è il voto che un avente diritto – un elettore regolarmente associato, che abbia regolarmente versato la quota annuale di tesseramento, e che risulti iscritto nel Libro degli associati da almeno tre mesi – può esprimere nei confronti di un candidato.
Passivo è il voto che un avente diritto – un elettore regolarmente associato, che abbia regolarmente versato la quota annuale di tesseramento, e che risulti iscritto nel Libro degli associati da almeno tre mesi – può ricevere in qualità di candidato dagli altri elettori.
Tutti i tesserati, regolarmente associati, che abbiano regolarmente versato la quota annuale di tesseramento, che risultino iscritti nel Libro degli associati da almeno tre mesi possono entrare nella lista dei candidati, alle condizioni dettate dallo Statuto e dal Regolamento: possono esprimere il loro voto e possono ricevere voti.
Il tesserato da meno di tre mesi, che non risulta iscritto nel Libro degli associati da almeno tre mesi, non fa parte dell’Assemblea, non potrà MAI avere diritto di voto, né attivo, né passivo.
Il particolare che il minore possa esprimere solo il diritto di voto attivo, e non anche passivo, è determinato da norma statutaria all’articolo 12, comma 1, “Il Consiglio di amministrazione è composto da membri eletti dall’assemblea fra gli associati che hanno compiuto il diciottesimo anno di età”, come prevede l’articolo 2 del codice civile: “la capacità di agire legalmente si acquisisce al compimento del diciottesimo anno” (Regio decreto 16 marzo 1942, n. 262; Legge 8 marzo 1975, n. 39, articoli 14, 15, 16).
A me pare tutto molto semplice. Invece arrivano telefonate e mail con richieste di chiarimenti, e con giravolte lessicali spaventose. Mi permetto di affermare che questi tentativi di tesserati dell’ultima ora che pretendono diritti che non hanno, motivano più di qualche sospetto: di voler entrare nella lista dei candidati per essere votati pur non avendone diritto. Tenete alla larga questi elementi, che nel tempo si manifestano puntualmente di grave disturbo.