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La riforma dello Sport #74

Pillola #74

La Riforma dello Sport è iniziata nel 2019, due anni dopo l’avvio della Riforma del Terzo settore che non prevedeva, originariamente, la possibilità di includere nel nuovo Registro Unico Nazionale del Terzo Settore eventuali enti di promozione dello sport.
Una interpretazione ministeriale, che non si oppone a tale possibilità consente alle ASD (Associazioni Sportive Dilettantistiche) iscritte nell’apposito Registro dello Sport (che non sarà più tenuto dal CONI, ma dal Dipartimento dello Sport presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri) di essere iscritte anche al RUNTS per poter svolgere attività diverse da quelle sportive.

Alcune informazioni.

La bozza originale del Testo Unico sullo Sport è stata suddivisa in sei decreti delegati. 

  1. Il primo, sul quale sono concentrate la più parte di critiche da tutte le componenti del mondo sportivo e che per intanto non è approvato, contiene l’ordinamento sportivo (compiti e funzioni di CONI, CIP, Società Sport e Salute, Dipartimento dello Sport presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri, Federazioni, Discipline sportive, enti di promozione sportiva, gruppi sportivi militari e di Stato).
  2. Il secondo disciplina le associazioni e società sportive professionistiche e dilettantistiche, i tesserati, i rapporti di lavoro nello sport.
  3. Il terzo disciplina i rapporti di rappresentanza degli atleti e delle società sportive e di accesso ed esercizio della professione di agente sportivo.
  4. Il quarto regola la normativa in materia di ammodernamento o costruzione di impianti sportivi;
  5. Il quinto contiene la semplificazione degli adempimenti relativi agli organismi sportivi.
  6. Il sesto reca misure in materia di sicurezza nelle discipline sportive invernali.

Pur diventando impossibile prevedere tempi per l’entrata in vigore della normativa, si fa notare che i testi contengono una data precisa: 1° settembre 2021.

Non credo che interessi l’esame di norme che ci riguardano solo indirettamente, incomplete, controverse, contestate dagli stessi enti di promozione sportiva: è invece interessante notare la finzione degli enti di promozione sportiva, che deplorano di vedersi inibire la cura, l’interesse e la crescita di chi pratica lo sport per puro divertimento, senza chiusure per chi non ha particolari talenti. Parole confezionate per benino queste ultime, niente da dire, ma che sono definite “balle” da chi, incapace di realizzare talentuosi goal, reti, canestri, finisce panchinaro.