È una grande opportunità per dare conto della vitalità degli enti del Terzo settore
Il bilancio sociale è un modo diverso, ma complementare, di rendere conto sull’attività e sulla vitalità di un ente associativo del Terzo settore, che integra e informa sulla provenienza e sull’investimento delle risorse che consentono all’ente di perseguire le attività di interesse generale, per realizzare il bene comune in una determinata comunità e valutarne l’impatto sociale, anche nella scansione temporale.
Non si può negare che negli anni trascorsi ci siano state occasioni di apprezzarne la valenza e l’utilità, ma l’impegno di tempo e di risorse motivava reazioni di opposizione e rifiuto, confermato sia da chi sconsigliava la troppa trasparenza che sarebbe potuta diventare svantaggiosa, sia da chi suggeriva di non fare nulla che non fosse obbligatorio. È opportuno fermarsi e riflettere dell’opportunità di redigere il bilancio sociale, perché ciò che non è obbligatorio o richiesto per legge potrebbe riservare sorprese impensabili, sia per l’ente impegnato nella relazione del rendiconto che per il lettore.
Bilancio sociale, è la capacità di raccontare quello che facciamo, come prendono vita le nostre attività; di quali risorse disponiamo e come le investiamo per realizzare progetti; quante persone si mettono a disposizione, quanti volontari offrono il proprio tempo libero; quante persone e in quali fasce di età fruiscono dei nostri servizi e dei nostri supporti, quanti minori e quanti adulti frequentano il nostro mondo; quali enti pubblici vedono in Noi partner mutualistici e solidaristici affidabili e attivi; quali effetti e quale incidenza hanno i nostri sforzi sulla società di riferimento del nostro fare associativo. Sono elementi che appartengono alla trasparenza del bilancio sociale che mi hanno catapultato in una dimensione nuova, esaltante, nella consapevolezza che se vogliamo fare dobbiamo cambiare per mirare alla competenza e al cambiamento, come tutti siamo riusciti a fare i conti con i cambiamenti forzati di quest’ultimo anno.
Se il bilancio sociale è il racconto di noi stessi, del nostro ente, diventa un viaggio affascinante, un percorso introspettivo, che ai freddi numeri affianca immagini, parole, grafici, tabelle che permettono una lettura veloce e complessiva del nostro essere, del nostro fare senza necessità di diaframmi esplicativi e competenze interpretative.
Il Consiglio di amministrazione di Noi Verona presenta il bilancio sociale come opportunità, servendoci della professionalità e della passione associativa di Fabio Fornasini di Sisociale. Partito in sordina fin dall’estate 2019, ripreso nel 2020 con un percorso formativo di tre incontri definiti “Il nocciolo del centro”, abbiamo insistito nell’impegno di analizzare la nostra capacità di rendere conto socialmente, sia per valorizzare il volontariato che per generare fiducia nel nostro rapporto con il territorio. Il percorso è stato partecipato da 165 responsabili di 90 circoli affiliati.
Mi limito a un accenno veloce alle sofferenze per una forzata sospensione di ogni attività a causa della pandemia Covid-19, all’incertezza per norme incomprensibili e contrastanti, alla inattesa sostituzione di divieti e imposizioni, allo sbando di una scuola impreparata alla didattica a distanza, al fallimento educativo e all’aumentata dispersione scolastica.
L’anno appena concluso sarà ricordato come anno orribile; e il bilancio sociale racconterà quanto manca il Noi alla comunità parrocchiale di riferimento. Sono molte le attività commerciali che hanno chiuso definitivamente, e anche Noi pur coscienti delle difficoltà in cui navighiamo, siamo allertati e speranzosi di intercettare una parola che ci consenta di aprire gli spazi oratoriali, di riprendere le attività in presenza, di riappropriarci del dolce brusio di bambini festanti e di nonni sorridenti, da troppo tempo esclusi dai nostri ambienti.
Anche l’importante perdita economica dell’anno scorso dev’essere raccontata, perché nello spaventoso 2020 molti ragazzi e giovani hanno sofferto di non aver potuto giocare, socializzare, costruire amicizie, confrontarsi anche sportivamente con amici e compagni. Il 2021 sarà l’anno della ripartenza e il bilancio sociale renderà indimenticabile una data che segnerà la pesante perdita numerica, il conseguente impoverimento sociale, ed evidenzierà il valore sociale di una presenza associativa diffusa e presente, efficace ed efficiente dei numerosi circoli Noi sparsi nel territorio diocesano.
Articolo estratto da Verona Federe del 21 febbraio 2021: web | pdf