pillola #79
Così è da sempre, dappertutto. Le proteste arrivano fino alla Segreteria Territoriale. Si tratta di personaggi che non sopportano le grida, gli “urrà”, l’esuberanza giovanile di ragazzi coinvolti in gare pallonate. Perfino il pallone disturba rimbalzando e battendo sulle superfici della piattaforma. Quando la chiesa del paese o del quartiere finisce immersa e sommersa da costruzioni abitative, occupando lo spazio del verde da destinare all’Oratorio, diventano inevitabili le resse e le risse.
Anche in Diocesi di Verona ci sono Parrocchie prive di spazio adeguato alle necessità di ragazzi e giovani, e anche a NOI Verona sono arrivate lamentele e minacce da parte di persone che non sopportano l’eccessivo disturbo ambientale.
Quando l’attrito esplode gli animi sono già in tensione; basta poco perché una parola pronunciata con tono appena più alto del minimo ottenga una risposta molto prossima allo sberleffo. I ragazzi, i giovani, si sa, non conoscono la diplomazia. Certi del loro diritto a giocare, non considerano minimamente i diritti degli altri. I quali altri, senza andare per il sottile, piombano in uno studio legale.
I responsabili, gli animatori, i volontari si mettono dalla parte dei ragazzi e dei giovani, il Parroco, invece, deve tener conto che “gli altri” sono parrocchiani, sono fedeli, anche se non frequentano. La situazione diventa difficile per tutti, compreso il Comune, i Carabinieri, l’Avvocato, i vicini del malmostoso di cui, senza dichiararlo, condividono i fastidi.
Ovviamente non è nemmeno ipotizzabile di chiudere l’Oratorio, come non è legittimo pensare di poter fare tutto quel che salta in testa agli animatori. Occorre saggiamente darsi una regola che accontenti le esigenze di ognuno.
A Palermo, l’Oratorio della parrocchia di Santa Teresa del Bambino Gesù ha un cortile delimitato da aule per il catechismo, da muro perimetrale pubblico, da giardino privato e da condominio con finestre e balconi prospicienti. Ogni rumore (vocale o pallonaro) si amplifica ed esplode come schioppettate da farne sobbalzare gli abitanti. La tensione tra parrocchia e condomini è arrivata in tribunale che con una ordinanza ha accolto la protesta dei condomini vietando le attività sportive considerate rumorose. Pur adeguandosi al dettato del tribunale, la Parrocchia non ha subìto passivamente la cessazione delle attività e ha presentato un documentato reclamo. La seconda sezione del Tribunale di Palermo ha riconosciuto il valore educativo dell’Oratorio e ha deciso di allentare le restrizioni imposte tredici mesi prima, indicando tipologie di sport, orari e durata da considerare per determinati giorni della settimana, trovando il modo di far coesistere il diritto del principio di sussidiarietà e di interesse generale svolti dall’Oratorio, tutelando la posizione di chi, abitando a ridosso del campetto, deve godere della necessaria tranquillità domestica.
La convivenza in tanti casi molto simili, deve tener conto della soluzione deliberata dal tribunale di Palermo. Per non doverci arrivare dopo aver speso soldi per avvocati, tribunali e risarcimenti.