alcune regole di comportamento
Gli adulti e i giovani che più sono a contatto con i ragazzi e gli adolescenti devono dare immediata buona testimonianza di sé e del rispetto dell’altro anche nelle forme fondamentali della relazione (in particolare il linguaggio verbale e non verbale, il vestire, l’uso dei social) ma anche attraverso la delicatezza dei dialoghi che sono chiamati a sostenere con i ragazzi:
- • il dialogo di persuasione non può scadere nel plagio,
- • il dialogo di confronto non può risolversi in un’imposizione,
- • il dialogo di responsabilizzazione deve godere di una autentica fiducia.
Ai coordinatori e responsabili, e di riflesso anche agli educatori maggiorenni, va il compito e la responsabilità di accompagnare e sostenere gli animatori più giovani in queste attenzioni.
Eventuali episodi di comportamenti inappropriati, che possono tra l’altro verificarsi non solo nei confronti dei minori, ma anche tra i minori stessi, non devono mai essere sottovalutati, bensì vanno segnalati prontamente al responsabile/coordinatore e vanno affrontati seriamente con equilibrio, prudenza e delicatezza, informando i genitori in caso di minorenni.
A. UN DODECALOGO DI RIFERIMENTO
- Informare le famiglie delle attività che si propongono e delle relative modalità organizzative, chiedendo le opportune autorizzazioni dove necessario.
- Trattare tutti i minori con rispetto. Non parlare o comportarsi con un minore in modo offensivo, inappropriato per la sua età o sessualmente provocante.
- Promuovere sempre la crescita del minore che ti è affidato: non infliggere punizioni fisiche ai minori (svegliare di notte, fare flessioni, fare giri di campo,…); ricorrere piuttosto ad altre possibili alternative (azioni riparatrici a eventuali danni fatti, servizi,…).
- Creare occasioni in cui sia possibile ai minori parlare apertamente, porre domande ed esprimere eventuali preoccupazioni.
- Coinvolgere sempre il gruppo: non sviluppare un rapporto esclusivo con un singolo minore rispetto ad altri. Non fare regali ad un minore discriminando il resto del gruppo.
- Essere sempre visibili agli altri quando si opera con minori (evitare la percezione di “esclusività” del ragazzo in rapporto al gruppo, non appartarsi mai).
- Non chiedere ad un bambino di mantenere un segreto, perché non è in grado di farlo e perché diventa una zona “grigia” di possibile ambivalenza.
- Avere a cuore la sicurezza del minore: non coinvolgerlo in una situazione potenzialmente pericolosa per la sua sicurezza fisica e psichica (giochi, scherzi, sfide, avventure con rischio elevato o sproporzionato rispetto agli obiettivi educativi).
- Segnalare al coordinatore/responsabile comportamenti e/o situazioni potenzialmente pericolose o poco chiare.
- Rispettare rigorosamente la sfera di riservatezza del minore. Non provvedere a gesti di cura della persona (lavarsi, cambiarsi) che un bambino o un minore potrebbe benissimo fare da solo. Al tempo stesso, è importante che luoghi come bagni o docce, ove e quando frequentati da minori, siano sempre custoditi, tramite la presenza discreta, rispettosa ma effettiva, di almeno un educatore opportunamente e prudentemente scelto (si consiglia la co-presenza, se possibile, di almeno due figure educative adulte).
- Non fotografare o video filmare un minore e/o diffondere via web o social network immagini di minori attraverso profili personali. È possibile fotografare, filmare e pubblicare sul web solo sui profili istituzionali (sito della parrocchia, pagina Facebook o Instagram della parrocchia, …) previa autorizzazione firmata dai genitori.
- Vigilare al fine di evitare possibili atti discriminatori e di bullismo (fisico o psicologico) tra ragazzi, tra i quali non deve essere sottovalutato l’uso non raro di fotografarsi reciprocamente e/o di nascosto pubblicando poi in internet le fotografie.
B. L’USO DI SOCIAL NETWORK
A proposito di social e app affini (Instagram, Facebook, Whatsapp, TikTok, videogiochi,…), esiste una fitta rete di contatti che può coinvolgere minori in parrocchia. Molto frequente è l’uso di social da parte degli educatori parrocchiali come canale di comunicazione con i minori in modo funzionale alle attività parrocchiali. Si pensi all’uso diffuso di creare gruppi Whatsapp/Telegram,… per dare avvisi organizzativi, ricordare scadenze di iscrizione, modalità di partecipazione, orari… In questi casi l’uso di gruppi è comodissimo e molto utile. Tuttavia si raccomandano alcune importanti precauzioni:
◆ Meglio che i gruppi Whatsapp/Telegram siano creati tra adulti: quindi con genitori dei ragazzi, non con i minori stessi, soprattutto se si tratta di minori di 14 anni.
◆ In alternativa, ed in particolare per ragazzi che hanno compiuto i 14 anni, chiedere sempre l’autorizzazione alle famiglie quando si crea un gruppo Whatsapp/Telegram con i figli minorenni, o comunque creare l’occasione in cui parlarne con i genitori del gruppo in modo da raccoglierne l’approvazione scritta.
◆ Chiarire che tali gruppi (Whatsapp, Telegram,…) nascono principalmente per comunicare avvisi e informazioni inerenti le attività parrocchiali. Qualora si scelga intenzionalmente di usarli come un ulteriore “luogo di incontro” è bene definire un regolamento condiviso (netiquette) affinché siano preservati i principi educativi e di tutela contenuti in questo vademecum.
◆ Raccomandare che un volontario parrocchiale che svolge attività con minori non pubblichi mainei propri profili personali e neppure nei gruppi fotografie di minori tanto più se non esiste un esplicito e informato consenso dei genitori in merito e anche del minore che ha compiuto i quattordici anni.
◆ Nel caso in cui uno dei minori pubblichi su un gruppo o una foto o un testo non appropriati o offensivi, ci si adoperi affinché questo testo venga immediatamente rimosso.
◆ Da sottolineare, infine, che ciò che viene pubblicato dall’educatore/animatore sul proprio profilo social personale può ostacolare l’autorevolezza del suo agire educativo, mettendo in discussione la sua identità di educatore, la sua idoneità e il suo mandato ecclesiale.
** Pagine tratte da CHIESA DI PADOVA – L’attività educativa con i minori: Linee-guida per responsabili, educatori, animatori | pagg. 16-19.
Per approfondire il tema, fare riferimento al SERVIZIO della DIOCESI di VERONA, sul sito della diocesi: LA TUTELA MINORI.
Se ci fossero situazioni bisognose di attenzioni particolari, scrivere a serviziotutela @ diocesivr.it