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Il RUNTS è pubblico

A diffondere la notizia è stato il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali: dal 13 dicembre il Registro RUNTS è pubblico.

È un’evoluzione del sistema telematico, prevista dal CTS che descrive il Registro Unico Nazionale del Terzo Settore come forma di pubblicità degli enti aderenti, a garanzia del pilastro della correttezza e trasparenza introdotto dal D. Lgs. 117/2017.

Oltre all’accesso SPID, che rimane riservato agli Uffici Regionali/Provinciali del Registro e agli Enti del Terzo Settore, è ora attiva la funzione pubblica “ricerca enti da cui è possibile interrogare il database, in costante aggiornamento, individuando enti per località, sezione RUNTS, comune, rete associativa o semplicemente digitando il codice fiscale di un’associazione.

Individuato l’ente risultano pubblici i seguenti dati:

  • Denominazione, n° repertorio e data iscrizione, codice fiscale;
  • Dati principali dell’ente: anno costituzione, anno statuto vigente, forma giuridica, sezione RUNTS, riconoscimenti, PEC, sito internet, ecc.
  • Sedi;
  • Attività di interesse generale perseguite;
  • Persone con carica associativa (CDA):
    • per il solo presidente nome, cognome, codice fiscale, luogo e data di nascita, data inizio mandato;
    • per i consiglieri: nome, cognome, tipo e data incarico;
  • N° volontari iscritti nel registro, eventuale n° lavoratori subordinati;
  • Accreditamento al 5‰;
  • Organi di amministrazione/controllo;
  • Libero accesso a: rendiconti economici, appartenenza associativa, provvedimento di iscrizione, atto costitutivo e statuto.

Per accedere alla nuova funzione “ricerca enti” visitare: https://servizi.lavoro.gov.it/runts/it-it/Lista-enti


Considerazioni
Che il Registro Unico Nazionale del Terzo Settore diventasse accessibile al pubblico, che fosse destinato a diventare una vetrina trasparente degli Enti del Terzo Settore iscritti nei termini di legge, era stato detto fin da quando la Gazzetta Ufficiale dello Stato pubblicò il Decreto Legislativo n. 117 del 3 luglio 2017.

Sette anni sono passati, e ancora il Decreto non è interamente applicato, mancando il parere della Commissione Europea per approvare, disapprovare o modificare le condizioni di vantaggio previste per determinati enti. Tali condizioni di vantaggio, che prima della riforma erano riconosciuti per la generalità degli enti in attività, sono diventati a esclusivo vantaggio degli enti del Terzo Settore iscritti nel RUNTS.

Il RUNTS, dunque, è diventata una casa trasparente per gli enti del Terzo Settore. I documenti che vi abbiamo depositati raccontano chi siamo, dove siamo, cosa, come, perché e per chi lo facciamo. Quello che scriviamo diventa pubblico, e chiunque valuta se attività e iniziative del Circolo/Oratorio meritano il sostegno economico. Il cittadino nel RUNTS deve trovare il racconto delle nostre iniziative interessanti, innovative, nuove, inclusive, coinvolgenti e determinanti per una migliore qualità della vita. Si tratta di fare un passo in più, più in alto, benché non obbligatorio, ma finalizzato a raccontare la nostra incidenza, importanza, presenza e cura per gli aderenti; quanti volontari operano nella struttura, quante ore sono dedicate a ogni singola attività, quanto abbiamo investito per ottenere un risultato.

Tutto questo si chiama “Bilancio Sociale”. La prima volta che ne abbiamo fatto cenno, in una assemblea, si levò un mormorio di protesta, ritenendo il Bilancio Sociale una nuova fatica per gli amministratori. In effetti tale documento è obbligatorio solo per gli enti del Terzo Settore con ricavi, rendite, proventi o entrate comunque denominate superiori a un milione di euro. Ipotesi lontanissima, è vero, com’è vero, però, che senza un racconto onesto e schietto di quel che facciamo, compresi i fallimenti, non riusciremo mai a convincere i cosiddetti Stakeholder interessati a promuovere determinate attività che testimoniano un impatto intenzionalmente positivo nella società in cui operiamo.

Oratori e Circoli NOI operano in ambito parrocchiale, producono socializzazione, esprimono cultura, interesse e assistenza sociale, con attenzione e apertura per chiunque voglia approfittare di quanto offrono, nel rispetto reciproco dei valori e delle persone che li esprimono, mediante il riferimento al Vangelo.

“Si tratta di fare un passo in più, più in alto, benché non obbligatorio”, ci siamo detti poco fa, e si tratta del Bilancio Sociale, che ogni circolo può fare per raccontarsi, per farsi conoscere, per convincere gli Stakeholder nostrani: non i grandi manager dell’economia, ma le persone che ci conoscono, che sanno del nostro impegno, del tempo che dedichiamo al benessere sociale, del servizio svolto nell’Oratorio, nel Circolo, anche solo per il riordino e le pulizie, ma che si fidano di NOI perché senza NOI non si farebbe nemmeno quel poco che si fa.