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Mammolette

È stagione di rinnovi: consigli direttivi di circoli che devono rinnovare le cariche. La procedura elettiva, sappiamo, parte da una lista di candidati.

Ora, come per magia, candidati non se ne trovano più. Nessuno si mette in gioco. Nessuno accetta responsabilità. C’è chi si dimette e c’è chi non si ricandida. Una fuga dalla responsabilizzazione. Troppo impegno, troppo tempo da dedicare all’associazione. Troppe incombenze dalle nuove norme. In effetti di cose da fare ce ne sono, e in questo periodo diventano anche più stringenti. Purtroppo, c’è da fare di più anzitutto perché non è mai stato fatto tutto quello che si doveva fare. E adesso bisogna farlo.

Alla fine, vedete, la colpa è sempre di qualcuno che non ha fatto quel che doveva fare.

Però non è giusto dire adesso che non si può più fare niente perché ci sono norme da rispettare.

Le norme ci sono sempre state, ma ci sono sempre stati anche coloro che non le hanno rispettate.

Impegnarsi, adesso, vuol dire raddrizzare le cose storte, vuol dire rifondare situazioni incancrenite, vuol dire ridipingere (metaforicamente) la casa, lavare i vetri e anche i tendaggi. Lustrare le targhe, calibrare gli orari dei volontari, rinnovare iniziative e animazioni, cambiare lampadine e forse anche l’impianto di illuminazione. Si tratta di migliorare l’immagine dell’associazione.

Chiamarsi fuori in questo momento è semplicemente una vigliaccata. Volontari che si dichiarano esausti di essere al servizio degli altri (io ho dato, adesso si arrangino) sono volontari mammolette (viole che appassiscono appena colte). Ortensio da Spinetoli, famoso esegeta biblico, i cui commenti ai Vangeli di Matteo e Luca sono testi di studio imprescindibile, ma anche aspramente avversato dalle gerarchie per le sue intuizioni folgoranti sull’Uomo di Nazareth, ha scritto che Gesù “non ha trovato nulla facile, ovvio, scontato; ha vissuto un’esperienza in mezzo a tutti caratterizzata da sofferenze fisiche e morali, da umiliazioni e insuccessi, ma in tutto ha sempre conservato e visto accrescere la sua fede in Dio. Ha creduto anche contro ogni speranza fino alla morte, per questo Dio l’ha esaltato e coronato di onore e gloria”

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