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La somministrazione di pasti (cucina) è sempre attività commerciale

Aggiungo un pensiero sulle “cucine” delle parrocchie, dei circoli o utilizzate dai circoli.

Sono attività commerciali a tutti gli effetti. La Legge IVA, Dpr 633/1972, all’articolo 4, comma 5, tra le “attività considerate in ogni caso commerciali” elenca la “somministrazione di pasti”.

Non esistono esenzioni o agevolazioni per la somministrazione di pasti: per nessuno.

È così da sempre, per tutti, in barba alle pretese di chi magnifica l’occasione di incontro, dialogo, amicizia, comunicazione, lo stare insieme, fare comunità, eccetera; in barba anche a: offerta libera, rimborso spese, erogazione liberale, contributo associativo. Gli introiti da queste attività sono obbligatoriamente assoggettati a IVA e IRES. Sempre e da sempre. Si da’ il caso che anche per queste attività dal primo gennaio vige l’obbligo dello scontrino elettronico.

Viene da ridere a sentire quelli che dichiarano “la cucina è della parrocchia”; perché a interessare il fisco non è la cucina, è l’introito che deriva dall’esercizio di somministrazione pasti (risotto al tastasal, ai quattro formaggi, gnocchi al burro e salvia, polenta e soppressa, brasato e polenta, verdure al forno, patatine fritte, pizza, dessert, caffè). Occorre dirlo fuori dai denti: è attività commerciale. Sempre. Da sempre. Da chiunque sia svolta, nei confronti di chiunque, anche di soci tesserati.

Una seria riflessione dev’essere fatta una volta per tutte. Non è vero che “non si può più fare nulla”. Lasciate piangere le prefiche, perché è vero invece che la maggior parte di quelli che si lamentano (le prefiche), non ha mai fatto nulla per mettersi in regola. Ed è anche vero che parlare di circolo NOI e pensare a bar, cucina, turismo, vacanze, è il modo più facile per poter dire di aver fatto qualcosa.

Ma non è vero che le cose facili siano anche belle. Bar, cucina, turismo, vacanze non sono attività che richiedano particolari abilità, soprattutto non sono le attività che producono impatto sociale nell’ambiente in cui si opera. E se non sono impattanti, perché non occuparsi di qualcos’altro?