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Il salto culturale necessario

Avvenire del 24 dicembre 2020, riserva l’intera pagina 23 di “Economia e Lavoro” al Terzo settore, con alcune riflessioni del prof Stefano Zamagni su un’Italia malata di statalismo (ma non per colpa degli Italiani), che si conclude con l’intervista all’Avvocato Gabriele Sepio, giurista esperto di economia, fisco e Terzo Settore, che sintetizza le riflessioni su una miopia dannosa dei nostri governanti che dopo aver ignorato le potenzialità di un settore che interessa un milione di lavoratori e che produce il 5% del PIL nazionale, con il titolo “Adesso abbiamo bisogno di un salto culturale”. 

L’avvocato Sepio, convinto che a primavera il nuovo RUNTS sarà pienamente operativo, non le manda a dire: chiama in causa un Governo che non avendo contezza delle potenzialità del Terzo settore per la ripresa e per l’adattamento, non ha previsto bonus accessibili, né prevede utilizzo di fondi europei avendoli riservati alla gestione d’interesse. Purtroppo anche alcune Amministrazioni Comunali hanno adottato analoga strategia punitiva nei confronti del mondo associativo, caricandolo di tributi ingiusti e insostenibili.
Sicché si realizza una tripla ingiustizia: niente accesso ai bonus per lenire i danni da chiusura generalizzata; niente accesso ai fondi europei per la ripresa e la resilienza; appesantimento tributario vessatorio di un comparto che garantisce socialità, inclusione, bene comune, innovazione.

Il prof. Zamagni, seguito dall’avv. Sepio, auspica un “salto culturale”, che per gli enti centrali e locali dovrà essere triplo e carpiato. 

https://www.noiverona.com/wp-content/uploads/2020/12/Avvenire_20201224.pdf