Il tema primario in questo momento è l’animazione estiva dei minori, ma la mancanza di linee guida ufficiali ne compromette la programmazione. Le difficoltà sono innanzitutto la paura del Covid e la responsabilità che potrebbero derivare dalla mancata copertura assicurativa contro l’ipotetica infettività del virus.
Le linee guida non le facciamo noi: derivano dalla lettura combinata dei Decreti Governativi, Regionali, Provinciali, Locali. Nessuno può immaginare di operare senza tenerne conto.
Un problema emergente è diventato la mancanza di aiuto animatori: gli adolescenti che in passato avevamo in abbondanza, non ci sono più. Questa è una conseguenza provata della chiusura obbligata di ambiti, spazi e attività. I ragazzi hanno individuato spazi e modalità alternativi all’associazionismo, allo scambio, alla conoscenza, all’incontro. Su questo fronte c’è tutto da ricostruire.
In tale clima di incertezza, si fanno avanti le cooperative per l’animazione del GREST. Lo si rileva dalle telefonate e dalle mail che arrivano in Segreteria: pare che non siano poche le richieste. Da quel che si intuisce, parrebbe che la cooperativa si offra di svolgere l’attività di animazione per conto del Circolo NOI o della Parrocchia. Ovviamente utilizzando il tesseramento NOI sia per la legittimazione organizzativa, sia per la copertura assicurativa.
Occorre fare un po’ di chiarezza:
- il Circolo che attribuisce a una Cooperativa esterna l’organizzazione del Grest, pensando di garantire copertura assicurativa all’attività svolta da altri (la Cooperativa NON è il Circolo NOI) commette un illecito amministrativo perché introita quote tessere per un’attività svolta da altri e pone in atto una truffa perché la copertura assicurativa vale esclusivamente per le attività svolte dal circolo, non da terzi (qual è una cooperativa).
- a questo punto non serve aggiungere che la copertura contro il COVID, oltre a non offrire garanzie tali da giustificarne il costo, non mette al riparo i volontari dalla responsabilità penale nel caso in cui linee guida e protocolli, che saranno pubblicati (ci auguriamo) nelle prossime settimane dal Ministero in concerto con il CTS, dovessero risultare carenti o non rispettate.
- Delegare a terzi (cooperative e società di servizi) l’opportunità educativa, preferendo il ruolo di intermediario a quello di ente non profit attento ai bisogni dei ragazzi, oltre a rappresentare la rinuncia al ruolo associativo, provoca l’abbandono degli spazi parrocchiali e associativi da parte dei giovani.
I Grest hanno avuto origine in ambito cattolico e nel tempo sono stati sottratti alle parrocchie per essere gestiti da enti con finalità differenti; ce ne siamo riappropriati con grande fatica, ora cerchiamo di tenerceli e coltivarli in vista di un futuro migliore.
L’utilizzo della cooperativa non giova alle nostre finalità se non come fornitore di un servizio pagato dal circolo NOI (progettazione Grest, coordinazione, animazione), gestito direttamente dallo stesso circolo e che realizza il progetto nel rispetto delle finalità associative e rigorosamente aderente alle direttive NOI. - Occorre aggiungere qualcosa sui personaggi che per lo svolgimento del GREST possono assumere l’una o l’altra delle figure possibili: Coordinatore, Animatore, Educatore remunerato o volontario: per remunerato si intende chi riceve compenso per il servizio prestato, che non potrà mai chiamarsi volontario; per volontario si intende, articolo 17 comma 2 del Codice del terzo settore, “chi per libera scelta svolge attività in favore della comunità o del bene comune, anche per il tramite di un ente del terzo settore, mettendo a disposizione il proprio tempo e le proprie capacità per promuovere risposte ai bisogni delle persone e delle comunità beneficiarie della sua azione, in modo personale, spontaneo e gratuito, senza fini di lucro, neanche indiretti, esclusivamente per fini di solidarietà”. Per i volontari c’è obbligo di Registro, su cui indicare i dati anagrafici del volontario, compreso il codice fiscale, con le date di inizio, ed eventualmente di fine, del servizio prestato. I volontari sono obbligatoriamente assicurati contro la RC e l’infortunio (come tutti i tesserati) oltre alla malattia connessa allo svolgimento dell’attività di volontariato. Per quest’ultima la Segreteria nazionale è in trattativa con l’Agenzia di assicurazione.