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“Insieme, accanto a bambini e ragazzi. Presentata a Palazzo Barbieri la mappatura dei servizi di doposcuola offerti anche dai Circoli NOI.

Lunedì 2 maggio nella sala Arazzi di Palazzo Barbieri si è tenuta la conferenza stampa sui “progetti di prevenzione sul territorio comunale rivolti a minori e giovani”.
NOI Verona APS, ACLI Verona e Coop. Sociale Santa Maddalena di Canossa Onlus rappresentano la rete di enti del Terzo Settore che con il concreto supporto del Comune di Verona e i circoli affiliati forniranno nuovo servizio e supporto a famiglie e minori.

Di seguito l’Articolo estratto dal settimanale diocesano Verona Fedele del 15 maggio 2022.

La completa mappatura di tutti i servizi di doposcuola offerti dalle associazioni del Terzo settore sul territorio cittadino. È quanto è stato appena ultimato dal Comune di Verona, al fine di sviluppare nuove forme di collaborazione e accrescere gli interventi a supporto dei giovani con occasioni pomeridiane di socialità. Un aiuto ai genitori che lavorano, un supporto per i compiti scolastici, ma anche una modalità per occupare positivamente il tempo libero.

Attualmente sono undici i centri attivi, sei dei quali gestiti dai circoli Noi Tomba Extra, Don Cavalleri (parrocchia Santa Maria Addolorata), La Sorgente (parrocchia San Giovanni Evangelista), S. Michele, Poiano e Cadidavid e gli altri da Acli Verona e Coop. Sociale Santa Maddalena di Canossa Onlus. Nelle realtà dei circoli Noi i beneficiari dell’attività di doposcuola sono in media 130, mentre 60 sono i volontari che ne consentono lo svolgimento.

Nei centri già attivi la fascia d’età prevalente è formata da ragazzi della scuola primaria e secondaria di primo grado, solo in due centri si sta sperimentando il supporto a ragazzi e ragazze delle secondarie di secondo grado. I gruppi vanno dai 10 ai 25 minori, con un numero medio di 12 volontari (che sono prevalente- mente studenti di scuola secondaria di secondo grado, studenti universitari, pensionati perlopiù ex insegnanti, qualche giovane in servizio civile volontario, qualche genitore).

Ora si punta a consolidare il sistema, ampliando sul territorio la diffusione di centri di aggregazione giovanile, con l’apertura di nuove sedi. E altri circoli Noi hanno manifestato l’interesse per questo progetto.

I risultati della mappatura sono stati presentati recentemente a palazzo Barbieri. «La pandemia e il lungo periodo di lockdown hanno generato un fenomeno dal forte impatto sociale, su cui è fondamentale intervenire con azioni preventive per supportare a 360 gradi i bambini e gli adolescenti in difficoltà – ha sottolineato il sindaco, Federico Sboarina. Un’attività per cui non abbiamo mai smesso di lavorare e investire e che ora puntiamo ad accrescere ancora di più stimolando la partecipazione dell’importante rete di associazioni presenti sul territorio».

«Il primo obiettivo – ha ribadito Anna Leso, consigliere delegato alla Famiglia – è quello di rafforzare l’aggregazione socio-educativa, una rete di supporto già attiva sul territorio che puntiamo ad accrescere con il coinvolgimento di nuove associazioni. Per questo l’Amministrazione ha voluto mappare i servizi di doposcuola offerti dalle associazioni del Terzo settore. L’unione è la forza che può consentire di por- tare avanti progetti complessi, che richiedono un alto numero di persone coinvolte e risorse in grado di supportarle. Serve l’aiuto e il supporto di tutti per sviluppare una rete capace di essere veramente al fianco dei giovani e delle loro difficoltà».

All’incontro erano presenti anche Claudio Bolcato di Acli Verona, Michele Righetti della Coop. Sociale Santa Maddalena di Canossa onlus ed Enrico Verdari, segretario di Noi Verona, il quale ha evidenziato come la riforma del Terzo settore delinei un sentiero privilegiato di collaborazione tra enti non profit e pubblica amministrazione per contribuire alla crescita della società attraverso la diffusione della solidarietà.

«Parliamo di attività che conosciamo, realizziamo e miglioriamo giorno dopo giorno, con servizi dedicati anche a soggetti con disturbi dell’apprendimento e dell’attenzione, con risultati apprezzati dagli stessi insegnanti – ha sottolineato Verdari. Spesso è la povertà affettiva a pesare di più: il minore che si sente accolto, seguito e amato sviluppa potenzialità e capacità inattese. In un ambiente sano, dove trova affetto, calore e incoraggiamento, il ragazzo fiorisce».

Nelle prossime settimane sarà pubblicato dal Comune l’avviso per l’adesione da parte di organizzazioni di volontariato e associazioni di promozione sociale. Sulla scia delle associazioni già attive, si cercano nuovi volontari in grado di sviluppare sul territorio centri di incontro e di aggregazione per i giovani. Il tutto per sviluppare due progetti di prevenzione in grado di realizzare, da una parte, il rafforzamento dell’importante rete dei servizi di doposcuola, dall’altra lo sviluppo di forme di aiuto verso le nuove situazioni di disagio sociale.