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Somministrazione di alimenti e bevande – BAR

La risoluzione del Ministero dello Sviluppo e dell’Economia 30 gennaio 2014, n. 15452 ha confermato che in linea di principio “l’attività di somministrazione di alimenti e bevande (si intendono le somministrazioni del bar, NON le somministrazioni di pasti: che sono ristorazione, incluse le sagre), anche se svolta esclusivamente o prevalentemente nei confronti dei propri associati, assume, in via generale, tranne specifiche eccezioni, rilevanza tributaria sia ai fini delle imposte dirette, che ai fini dell’IVA”.

Non occorrono particolari capacità per capire il senso della legge: l’attività di bar è sempre commerciale, tranne specifiche eccezioni.

Per le APS (Associazioni di Promozione Sociale) quali sono gli Oratori e i Circoli appartenenti a NOI Associazione, l’eccezione è prevista sia per le Imposte Dirette (DPR 22 dicembre 1986, n. 917, comma 5) sia per l’IVA (DPR 26 ottobre 1972, n. 633, articolo 4, comma 6).

Entrambi i testi di legge recitano:
“Per le associazioni di promozione sociale ricomprese tra gli enti di cui all’articolo 3, comma 6, lettera e), della legge 25 agosto 1991, n. 287, le cui finalità assistenziali siano riconosciute dal Ministero dell’interno, non si considera commerciale, anche se effettuata verso pagamento di corrispettivi specifici, la somministrazione di alimenti e bevande effettuata, presso le sedi in cui viene svolta l’attività istituzionale, da bar ed esercizi similari, sempreché tale attività sia strettamente complementare a quelle svolte in diretta attuazione degli scopi istituzionali e sia effettuata nei confronti degli stessi soggetti indicati nel secondo periodo del quarto comma.”

  1. Si tratta esclusivamente di somministrazioni effettuate nei bar.
  2. L’attività dev’essere svolta esclusivamente nei confronti dei propri tesserati.
  3. Qualsiasi somministrazione effettuata nei confronti di terzi non tesserati fa scattare la commercialità e pone il Circolo in situazione di evasione fiscale.
  4. La somministrazione dev’essere effettuata presso la sede delle attività istituzionali obbligatoriamente autorizzata da Comune e Asl.
  5. La somministrazione NON può essere trasferita all’esterno, nel campo sportivo, nel gazebo estivo, senza apposita autorizzazione temporanea del Comune.
  6. L’attività richiede adozione di protocollo HACCP e di formazione igienico sanitaria per gli addetti alle somministrazioni.
  7. L’attività dev’essere complementare a quelle istituzionali: non può essere l’unica attività del Circolo.
  8. Il locale Bar non deve avere accesso da luogo pubblico, altrimenti è considerato del tutto attività commerciale, senza necessità di intervento della Pubblica Sicurezza.
  9. Il servizio di somministrazione deve essere svolto gratuitamente da volontari turnisti.
  10. Eventuali riconoscimenti, indennità, regalie, rimborsi o erogazioni liberali nei confronti dei turnisti comporta pagamento di corrispettivo per una prestazione di servizio e tale casualità può far scattare obbligo di assunzione con contratto a tempo indeterminato: ipotesi finanziariamente devastante per il Circolo. La Legge Fornero, peggiorata dal Jobs Act del Governo Renzi, non lascia scampo.

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