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Circolare 3/2017

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sommario circolare 3/2017:

  • • Riforma del Terzo Settore;
  • • Conferenza Organizzativa;
  • • Circoli della Bassa V.se – Aiuto ai terremotati;
  • • Sicurezza degli impianti;
  • • HACCP;
  • • BAR;
  • •Minorenni in assemblea;
  • • Approvazione bilanci di Raccolta Pubblica di Fondi e 5‰;
  • • Scadenza mandato;
  • • Convivenze

Buona lettura …


Riforma del Terzo Settore

È da tempo che il segretario non si fa sentire.
Il perché è presto detto: è impegnato a leggere e studiare la Riforma del Terzo settore che i due rami del Parlamento dovrebbero affrontare nelle prossime settimane per legiferare l’attuazione della riforma annunciata dal 2016. La bozza del decreto attuativo è un documento in 104 articoli in quasi settanta pagine, di difficile lettura per i moltissimi rimandi a leggi, codici, articoli, commi, che rallentano la lettura e l’interpretazione dovendo risalire alle norme citate.

In sintesi: il decreto è un insieme di norme confermative di quanto già c’è; con gravi abrogazioni che sconvolgono alcuni aspetti ai quali ci si era abituati; con imposizioni di nuovi obblighi ingiustificati e incomprensibili; mantenendo un impatto normativo vecchio che a livello di principio non riforma niente; inventa una gragnuola di nuovi enti di controllo; lascia eccessiva discrezionalità alle Regioni per quanto riguarda l’iscrizione al Registro Unico Nazionale del Terzo settore; aggiunge definizioni inutili che non trovano riscontro nella legislazione fiscale; abroga leggi, decreti, articoli e commi; ma in definitiva ancora una volta il Terzo settore perde l’occasione di quel salto di qualità che lo porrebbe a livello delle più progredite legislazioni europee. La bozza presentata alle Camere è stata prodotta da funzionari statali (dicono, ma non ci credo) che probabilmente non vivono sulla terra; hanno elaborato nel chiuso del Ministero, evitando un purché minimo confronto con chi sa e conosce, limitandosi a sottoscrivere testi raccolti presso chi del Terzo settore ha fatto il proprio business. Adesso, però, riceve inevitabili critiche osservazioni e censure che rallenteranno il corso dei lavori, ponendo qualche riserva sulla possibilità di una approvazione veloce. Speriamo in un rinsavimento perché com’è stata pensata, questa riforma potrebbe costare troppo per gli enti associativi. A parole si dichiara di promuovere il volontariato, poi nei fatti si introduce una mole di astruse formalità da soffocarlo.

Conferenza Organizzativa

In vista dell’approvazione della Legge attuativa della Riforma del Terzo settore, che imporrà diverse operazioni modificative, adempimenti e documentazione, è stato pensato di anticipare l’annuale incontro di inizio attività, rispetto agli anni passati.
Questa la data: 6 ottobre, ore 21, in Sala Verdi, Verona Fiere.
Riceverete regolare convocazione, ma fin d’ora siete invitati a segnarvi l’impegno.

segnala la tua presenza

Circoli della Bassa V.se

Come sempre, al verificarsi di un evento catastrofico, i circoli si attivano per far pervenire aiuto concreto a coloro che ne sono vittime. Si chiama “solidarietà” ed è la “cifra” che connota la capacità di farsi carico del dolore e delle sofferenze altrui per cercare di alleviare almeno una piccola parte del disagio che ne consegue. Così è accaduto per il terremoto del 24 agosto 2016 nel Centro Italia, ripetuto il 18 gennaio 2017.
Ci si è ricordati dell’Oratorio NOI Don Bosco di Tolentino, che è seguito da NOI Verona, con il quale già esisteva un rapporto privilegiato di conoscenza e di amicizia, fin dalla sua costituzione. All’ultima assemblea del 10 marzo scorso avevamo ospiti il parroco don Andrea e il Segretario e coordinatore Cristiano accompagnato dalla sua signora.
Da allora lo scambio di visite tra Verona – Tolentino e Tolentino – Verona si è ripetuto più volte e ancora prosegue. Domenica 3 settembre è prevista una trasferta in pullman per tutti i circoli coinvolti per incontrare e conoscere persone, luoghi, situazioni, difficoltà, necessità sul luogo stesso del sisma.
La chiesa parrocchiale ha subito gravissimi danni e risulta del tutto inagibile. In sostituzione viene utilizzato il salone dell’Oratorio, ma in previsione c’è il progetto per un capannone di servizio. Gli aiuti ci sarebbero, ma la burocrazia è peggiore del terremoto.
A prescindere da questa desolante premessa, nove Circoli NOI appartenenti ai Vicariati della Bassa Veronese si sono accomunati per un progetto di raccolta fondi “Pro Tolentino” che li ha aiutati a lavorare insieme, per un’idea condivisa, per un obiettivo di cui sono orgogliosamente fieri, che definiscono “traguardo impensabile”. Coinvolti sono i Circoli NOI di nove parrocchie: Angiari, Asparetto, Bonavigo, Cerea, Concamarise, Porto di Legnago, San Pietro di Legnago, San Vito di Cerea, Sanguinetto, a cui si sono aggiunti quelli di Grezzana (risorse dirottate poi in altro progetto in zona sisma) e di Pedemonte che mantiene rapporti prossimi e persistenti con i personaggi che abbiamo conosciuto.
Il progetto ha avuto diverse fasi realizzative e ha richiesto riunioni e accordi per scegliere iniziative da condividere, per ottenere il miglior risultato possibile: a un mese fa, circa, la somma raccolta superava i 21 mila euro.
L’iniziativa non si esaurisce. Con la ripresa delle attività dopo l’estate, i Circoli riprenderanno a incontrarsi e a programmare iniziative comuni, condivise e coordinate. Nei mesi passati si sono organizzate svariate attività, tra cui: “l’amatriciana day” come pranzo solidale partecipato da ottanta soci, torneo di calciobalilla, musica, giochi di società, gonfiabile e un mago per intrattenere i più piccoli; biciclettata, visita all’aeroporto di Vangadizza; pranzo a base di spaghetti all’amatriciana e grigliata, musica karaoke, angolo cocktail ed un tavolo  con i giochi ” de na’ olta”, seguito da un anziano artigiano, che ha attratto grandi e piccini.
Non essendoci per ora un progetto finanziabile, si attende l’evoluzione delle politiche assistenziale per individuare una proposta significativa da sostenere.

NOTE

Ed ora, alcune informazioni provocate da quesiti pervenuti al segretario. Trattasi di questioni di interesse generale, la cui conoscenza è essenziale per tutti i responsabili di associazioni di oratori e circoli parrocchiali.

Sicurezza degli impianti

La vecchia legge 46 del 1990 disponeva che tutti gli edifici ad uso civile dovessero essere “a norma”, vale a dire costruiti, installati, conservati in buono stato di funzionamento secondo le indicazioni tecniche fornite dalla legge e dai regolamenti attuativi.
Con l’intervento del DPR 447 del 1991, agli edifici ad uso civile venivano assimilate “le unità immobiliari o le parti esse destinate a sede di persone giuridiche private, associazioni, circoli”, con la conseguenza che oggi non esistono dubbi relativamente all’applicazione della norma.
Dal 1997 la Legge prevede che tutti gli impianti rispettino le caratteristiche tecniche previste e che la loro progettazione, installazione o ristrutturazione sia effettuata da professionisti autorizzati o ditte specializzate con i requisiti richiesti.
La responsabilità, per quanto riguarda gli impianti, messa a norma, affidamento dei lavori, eccetera, ricade normalmente sul proprietario dell’immobile. Conoscendo come vanno le cose, però, è meglio non fare affidamento sulla supposta “non responsabilità” dei circoli, ma preoccuparsi, darsi da fare, perché la sede sia nelle condizioni di massima sicurezza.

HACCP

La norma di riferimento è il Regolamento CE n. 852/2004 sull’igiene dei prodotti alimentari. Gli obiettivi fondamentali della legislazione europea mirano in generale a garantire la protezione della salute dei consumatori, attribuendo la responsabilità primaria della sicurezza dei prodotti alimentari a produttori, trasformatori, fornitori, attraverso una autovalutazione dei rischi connessi alla loro attività.
La normativa interessa tutti coloro che producono, preparano, trasformano, confezionano, immagazzinano, trasportano, distribuiscono, manipolano, vendono, somministrano prodotti alimentari e si fonda sul presupposto che solo chi opera è in grado di garantire interventi mirati e continuativi per eliminare o ridurre i rischi connessi e conseguenti alla diverse fasi della lavorazione, della vendita, della somministrazione dei prodotti alimentari.
Il termine azienda contenuto nel decreto va inteso in senso estensivo, comprendendo tra coloro che sono soggetti all’autocontrollo sanitario “ogni soggetto pubblico o privato, con o senza fini di lucro”: pertanto anche gli operatori del Terzo settore che svolgono attività di somministrazione di alimenti e bevande.
In particolare, il responsabile dell’attività è obbligato a verificare costantemente l’intero processo di lavorazione, individuando e valutando i punti critici per quanto riguarda la sicurezza dei prodotti alimentari, tradizionalmente correlata ai requisiti igienici di ambiente, attrezzature e metodologie di lavoro. Tale processo, una volta costituito, deve essere mantenuto nel tempo, adottando tecniche di sorveglianza e monitoraggio, sempre nel rispetto dei principi e delle metodologie previste dal sistema HACCP (valutazione dei rischi e controllo dei punti critici).
Obbligatorio è il “protocollo” nel quale è dettagliata l’attività, le strutture, le attrezzature e le modalità operative di ciascun operatore. Si tratta di un documento “cartaceo” che tutti coloro che svolgono servizio devono conoscere e applicare: un file di Word che ognuno può scaricare dal sito dell’associazione, adattare alla propria realtà, completare, stampare e conservare in luogo dove tutti sanno che c’è.

BAR

In sintesi. Per le Associazioni di Promozione sociale affiliate a ente nazionale con finalità assistenziali riconosciute dal Ministero dell’interno (NOI Associazione ha ottenuto il riconoscimento in data 2 agosto 2005, con protocollo 557/PAS/15326812000(151) la somministrazione, che vuol dire il consumo sul posto, nell’ambiente (locale) autorizzato dall’USSL, è considerata NON commerciale anche se svolta verso pagamento di corrispettivi specifici, a condizione che NON sia l’unica attività esercitata dal circolo, e risulti strettamente complementare a quelle svolte in diretta attuazione degli scopi istituzionali e sia RIVOLTA ESCLUSIVAMENTE ai propri tesserati o tesserati di altri circoli affiliati alla medesima associazione nazionale.

Inutile girarci attorno: il circolo che somministra a terzi non tesserati svolge illegalmente un’attività commerciale (sanzionata amministrativamente fino a 30 mila euro, oltre alla chiusura) ed è evasore fiscale.

Minorenni in Assemblea

I tesserati minorenni non hanno capacità legale, lo dice il Codice civile, quindi non possono partecipare all’assemblea. Nulla vieta che vi partecipino, qualora il Circolo lo voglia, ma in ogni caso non hanno né diritto di parola, né di ritto di voto.

Talune realtà hanno introdotto la prassi di far votare per rappresentanza un genitore. Prassi sbagliata perché il minore non è portatore di un diritto e nessuno può rappresentare un diritto che non esiste.

Approvazione Bilanci di Raccolta Pubblica di Fondi e 5‰

Ci è stato chiesto se tali bilanci siano soggetti ad approvazione dell’assemblea. La domanda non ha senso, perché il contenuto di tutti i bilanci estrapolati hanno origine appunto dal bilancio generale complessivo del circolo, le cui poste di proventi e oneri sono indirettamente approvate con l’approvazione del bilancio stesso.

Scadenza mandato del direttivo

Molto più spesso di quanto non si pensi, perviene la domanda di come comportarsi se alla scadenza del mandato non si è pronti per convocare un’assemblea elettiva per diversi motivi, il più frequente tra i quali è la mancanza di candidature per una successiva elezione.
Innanzitutto di elezioni occorre occuparsene fin all’inizio dell’ultimo anno del mandato.

Non si può pensare di improvvisare a un mese dalla scadenza.

Sempre, poi, i problemi sorgono per una cronica mancata applicazione di un regolamento elettivo. Invece ogni nuovo consiglio deve avere il regolamento come primo obiettivo del proprio mandato.

Solitamente si perviene a una situazione di stallo dove non si trovano candidati perché da sempre c’era qualcuno che faceva tutto e altrettanto disfaceva, senza condividere nulla e gestendo un proprio personale potere decisionale che tutti gli permettevano. Le situazioni incancrenite non trovano mai soluzioni decenti. Peraltro tali condizionamenti producono tutto fuorché enti associativi trasparenti, democratici, regolari, legittimi.

Quasi sempre si perviene alla decisione di prolungare il mandato spostando la scadenza di qualche mese, o di un semestre, con l’auspicio che qualche mese in più lasci tempo di maturare perplessità, paure, indecisioni.

Civilisticamente parlando, alla scadenza del mandato l’organo amministrativo uscente deve attivarsi per il rispetto dei tempi e modi statutariamente previsti per il rinnovo delle cariche elettive, senza possibilità di proroga.

Si esclude, quindi, che gli amministratori, una volta scaduto il termine del proprio mandato, decidano essi stessi di prorogare l’incarico senza il necessario passaggio assembleare.

Convivenze Civili

Non si tratta di quelle civili, bensì della capacità di convivere civilmente nell’ambiente urbano in cui operano la parrocchia, l’oratorio, il Circolo, il Grest, lo sport, il campo sportivo, la ricreazione, il tempo libero all’interno del conglomerato abitativo, dove vivono famiglie, giovani, anziani, sani e malati.

Sempre nel mese di giugno arrivano in Segreteria lamentele e proteste per il “baccano” prodotto al Grest. Non ripeto qui le norme che vincolano lo svolgimento di attività al rispetto di orari stabiliti da regolamento comunale, e che impongono di presentare domanda autorizzatoria al Comune: per queste basta leggere il recente articolo “Emisioni sonore nei Grest, autorizzazioni, permessi e divieti

Quando non viene rispettato il “buon senso” e il vivere civile, le proteste si amplificano, si gonfiano e non fanno riferimento solo al periodo del Grest, ma si allargano a tutto il periodo dell’anno. Insomma, quando siamo sopraffatti dal fastidio l’insofferenza diventa assoluta e insopportabile. Siamo convinti che tutti abbiano un po’ di ragione, perché per principio la ragione non sta mai tutta da una parte. Ognuno – e parliamo per organizzatori, animatori e responsabili – si faccia scrupolo di rispettare le regole di buon vicinato, le norme del regolamento comunale, gli orari in cui sono vietati rumori molesti, gli orari di inizio e fine giornata delle attività. Moderare il volume di diffusione di messaggi e di musica è la prima regola da rispettare. Un buon Grest si misura anche sulla moderazione, sulla discrezione, sul buon gusto che evita il casino, la caciara, la banale o volgare sbragatura dello sciocco esibizionista di turno (ce n’è dappertutto) che sbraita insulsamente nel microfono. Non occorre prendere a ceffoni lo scemo di turno. Basta spegnere l’amplificatore.

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